«Una scuola d’arte più al servizio degli studenti e del territorio». Lo chiedono gli studenti delle classi 2ARA e 2ARB del Liceo Artistico E. Pestalozzi di San Severo.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa degli studenti delle classi 2ARA e 2ARB del Liceo Artistico E. Pestalozzi di San Severo.
«BASTA CON GLI STUDENTI A SERVIZIO DEGLI INSEGNANTI BASTA CON I DIRIGENTI SCOLASTICI SORDI! VOGLIAMO UNA SCUOLA D’ARTE A SERVIZIO DEL TERRITORIO E LIBERA DI SCEGLIERE I PERCORSI FORMATIVI PREVISTI DALLE LEGGI E PARTECIPARE ALLA VITA DELLE NOSTRE CITTA».
Con questo invito gli Studenti delle classi 2ARA e 2ARB del Liceo Artistico E. Pestalozzi di San Severo, sulla base del diritto allo studio e per lo sviluppo delle competenze in ambito delle discipline plastiche scultoree e sceno-plastiche, previste dal Ministero della Pubblica Istruzione nel triennio di “Arti Figurative indirizzo plastico pittorico”, da domani partiranno con una petizione scolastica mediante raccolta firme nelle piazze del centro dauno per sottoporre agli Assessorati dello Sviluppo - Politiche del Lavoro sia della Regione Puglia, sia della Provincia di Foggia, sia dei comuni di San Severo, Foggia, Apricena, Torremaggiore, Lucera, e ai loro rispettivi Sindaci, alla Confartigianato e Confesercenti di Foggia, i disagi cui sono sottoposti durante le fasi di studio.
«Esistono ragioni importantissime per chiedere aiuto alle istituzioni competenti – confermano gli studenti suddetti-. Ragioni finalizzate allo sviluppo del nostro territorio nel settore delle arti e dell’artigianato per attivare nell’anno scolastico 2016/2017” presso lo stesso Liceo Artistico E. Pestalozzi di S. Severo l’indirizzo di “Arti Figurative – plastico pittorico”, così come è previsto dal Ministero dell’Istruzione Italiana. L’indirizzo che noi studenti vogliono intraprendere è strettamente connesso con importanti possibilità occupazionali nei settori della lavorazione della pietra artistica estratta dalle cave di Apricena. Il tutto nell’ambito delle Pubbliche committenze artistiche, nell’ambito del vicino territorio del Gargano e del souvenir turistico, che è costituito essenzialmente da manufatti in terra cotta, in legno, in metallo, in resine, in ceramica, in ambito dell’arredo urbano ed ecclesiastico, nel settore dell’articolo da regalo e del design artistico. Per queste ragioni- continuano gli studenti- ci appelliamo a tutte le scuole e alla cittadinanza nel chiedere sostegno e che vengano riconosciute le legittime richieste di diritto allo studio per cogliere le occasioni occupazionali che il nostro territorio offre in abbondante misura in questi ambiti fondamentali dell’economia territoriale. Da oltre un ventennio tutto questo IMPORTANTE patrimonio territoriale viene sfruttato da altri, abbandonandolo addirittura a paesi esteri lasciando escluso quello della Capitanata da questa economia che attualmente viene negata e ceduta con il silenzio e il disinteresse delle nostre Istituzione Scolastiche. Noi studenti della 2ARA e 2ARB non intendiamo rinunciare alla possibilità di un futuro professionale e subire ancora questa assurda oppressione e cecità delle Istituzioni Scolastiche che crea unicamente sottosviluppo, producendo ancora una volta disoccupazione e dispersione per l’area artistica Italiana già fortemente indebolita dalla riforma dei Licei. I futuri diplomanti del Liceo Artistico di San Severo –terminano gli studenti della 2ARA e 2ARB del Liceo Artistico E. Pestalozzi di San Severo- vogliamo fare ascoltare la nostra voce per il nostro diritto alla formazione scolastica e invitiamo tutti i Cittadini a sottoscrivere questo documento di solidarietà che verrà presentato all’ Ufficio Scolastico Regionale, a quello Territoriale, alla Regione Puglia e ai Comuni di provenienza degli stessi Studenti.»
Insomma, gli studenti predetti non solo esprimono tutto il loro disagio nel compiere un dovere in materia di diritto formativo-scolastico, bensì chiedono supporti adeguati reperibili nella nostra bella e unica Capitanata. Materiale che, a quanto pare come detto da loro, altre località fuori provincia utilizzano e che le nostre politiche formative, scolastiche, lavorative, diciamo in modo “distratto” concedono senza se e senza ma. Inoltre gli studenti fanno sapere che «non vogliono essere a servizio dei posti degli insegnanti ma vogliono una scuola a servizio del territorio e dell'utenza. Per noi studenti questo un punto essenziale ed è anche un problema nazionale dei Licei Artistici, un serio e grave problema che scombussola tutto e tradisce le aspettative occupazionali. Per noi studenti questo è un male che va curato con urgenza».
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