venerdì 18 marzo 2016

Arriva la Busta Arancione. Così l’Inps ci informa sulla nostra futura pensione

di Nico Baratta

Un’altra novità in arrivo per sette milioni di italiani del settore privato. Nei prossimi giorni, e precisamente da aprile, nelle buche postali delle nostre abitazioni arriverà la cosiddetta “Busta Arancione”. Un’azione messa nuovamente in atto dall’Inps, in quanto non è la prima volta che l’ente previdenziale provvede a farci conoscere i nostri estratti conti pensionistici, o futuri tali, attraverso una missiva e un accesso al web.

«Finalmente riusciamo a mandare la busta arancione a casa di 7 milioni di italiani, lavoratori del settore privato. Raggiungiamo chi non è digitalizzato e lo facciamo in collaborazione con Agid» conferma Tito Boeri (nella foto), Presidente dell’Inps. «Le buste dovrebbero cominciare ad arrivare dalla seconda settimana di aprile -ha detto Boeri- speriamo anche prima. La comunicazione conterrà un prospetto dell'estratto conto contributivo e la simulazione di base e inviterà appunto i destinatari a digitalizzarsi, richiedendo 'spid' per accedere a tutte le funzionalità aggiuntive offerte dal servizio on line di simulazione della pensione. Stiamo anche stringendo accordi per inviare la busta arancione insieme al cedolino –ha concluso Boeri-».

In questi giorni, infatti, l’Inps ha reso nota la collaborazione con l’AgiD - Agenzia per l'Italia Digitale- che provvederà a raggiungere chi non è digitalizzato. Mentre Tito Boeri, in occasione dell’iniziativa Cittadino Digitale, ha confermato l’istituzione della Busta Arancione che avverrà con 150mila lettere spedite ogni giorno. Il progetto ha come finalità il superamento di quegli ostacoli che spesso il cittadino deve affrontare per accedere in breve tempo ad uno sportello e nel contempo, per l'Inps, risparmiare soldi pubblici per tale prassi e tempi lunghi di risposte. 

Il computer al posto di una persona. Del resto oggi tutto è digitalizzato. 
Ma una domanda vien spontanea: il computer, per quanto abbia un software preciso e diligentemente funzionale, sarà in grado di soddisfare le risposte dei cittadini oltre la risposta dell’Inps? Vedremo… Esperienze pregresse dicono il contrario in quanto, ad oggi, molti cittadini, spesso in età avanzata e che sono tra quelli interessati a ricevere tal "Busta", detto in gergo non “masticano” di computer e spesso si son trovati innanzi a muri di gomma di sportelli informatici non funzionali, limitati da reti lente, bloccati da password o pin spesso non registrati. Forse con l’innovativo “Spid” tutto sarà più facile, anche perché il Governo Italiano ha speso fior di quattrini pubblici, soldi nostri, per un pin unico che farà accedere gli italiani a centinaia di servizi essenziali, come per esempio dialogare online con la Pubblica Amministrazione. Ma rimane sempre l’ostacolo del computer e della rete digitale di pubblico dominio, strumenti spesso obsoleti negli stalli preposti dagli enti.

Tuttavia è la pensione che interessa al cittadino che in questi tempi è diventata l’ossessione di chi è prossimo a godersela, l’interrogativo per chi deve attendere altri  15  e più anni e la chimera per le future generazioni. 

Ad Maiora!

(foto by Panorama)

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