domenica 17 maggio 2015

“La violenza non è un gioco. Denunciala”. A Monte gli scout del “Noviclan Eureka” ne parlano

A Monte Sant’Angelo meravigliosa serata per il lancio di un  progetto volto alla sicurezza e alla collaborazione tra cittadini, spesso quelli più piccoli e futuri responsabili di una comunità.
Incredibile ma vero. Un'attività iniziata alle ore 21,30 e terminata a mezzanotte, quella che ha visto l'attenta partecipazione di tanto pubblico. Stiamo parlando del progetto “La violenza non è un gioco. Denunciala”.
L'iniziativa è, come quando due pietre buttate nell'acqua stagnata di una città sortiscono effetti positivi per lo stesso stagno, un progetto forte che lancia collaborazioni tra associazioni che, lavorando bene, lasceranno il segno. La traccia è stata segnata e lo ha fatto in una serata che ha gremito la sala di persone partecipi e interessate.
Dopo la presentazione dello scoutismo in generale, da parte di Donato la Torre, i ragazzi e le ragazze del “Noviclan Eureka", hanno incentrato il  focus sul progetto che loro stessi hanno ideato e che porteranno a compimento nei prossimi mesi.
Con “La violenza non è un gioco. Denunciala” gli scout hanno voluto lanciare una provocazione in una città anestetizzata, quasi fosse sopita al problema, come avrebbe fatto intendere Domenico Prencipe, presidente LUL, nel suo intervento. Dello stesso proposito è Lucrezia Rignanese, presidente dell'associazione Tilak, una delle associazioni più attive sul territorio che sta facendo parlare di se da cinque anni a Monte S. Angelo. La Rignanese ha avuto modo di elogiare l'iniziativa, esprimendo di essere felice che altre associazioni hanno messo in campo strumenti sull'argomento che anche loro come associazione hanno sempre affrontato.
Non da meno è stato l'intervento del dott. Accarrino rappresentante del centro giovanile "Il teatrino",  che ha rimarcato come il senso del Vangelo ci debba accompagnare in queste battaglie.
Felice Scirpoli, assessore ai Servizi Sociali del comune di Monte S. Angelo, ringraziando per la serata e per l'opportunità, si è detto al fianco dell'iniziativa, sempre nel massimo del rispetto della privacy, elogiando il lavoro dei ragazzi cui ha voluto lanciare un plauso. Scirpoli, sostanzialmente, ha dichiarato che da oggi i montanari che si trovano in una determinata situazione non saranno più soli, ma potranno contare su degli strumenti che i ragazzi e le ragazze del gruppo scout hanno messo a disposizione. Nel contempo ha annunciato l'apertura di un centro di ascolto.
A tale proposito, ricordiamo che sul portale www.agescimonte.it è attiva una pagina dove poter effettuare denunce nel massimo dell'anonimato e rispetto delle leggi vigenti.
Molto intenso ed importante è stato l'intervento del consigliere comunale di Monte con delega alla Legalità, Matteo Taronna, che ha portato la sua testimonianza, anche in qualità di poliziotto, su certi fenomeni che noi non immaginiamo possano accadere a Monte S. Angelo.
Oltre alla dissertazione sui vari tipi di violenza fatta dai rover e dalle scolte (ragazzi e ragazze dello scoutismo di Baden Powell), interessante è stato l'intervento di Gianluca Cotugno sul come si costruisce un progetto del genere fatto dai ragazzi e ragazze, auspicando una maggiore collaborazione tra le associazioni montanare, molto spesso assenti o addirittura fantasma. Collaborazioni che invece potrebbero dare tanto alla città di Monte.
«La speranza che questo eco abbia una cassa di risonanza notevole, è nelle menti di questi ragazzi che ce la mettono tutta nel voler lasciare il mondo un po’ migliore di come lo hanno trovato», così come ha concluso Donato la Torre citando il fondatore degli scout Baden Powell.  

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