martedì 24 marzo 2015

"Una Vita da Social", in piazza a Foggia per un viaggio nel web senza pericoli

 di Nico Baratta

Stamani a Foggia, in Piazza Cavour davanti il Pronao della Villa Comunale. Domani sarà la volta di Monte sant'Angelo, alle ore 09:90, in Piazza Beneficenza.

Cyberbullismo, stalking, furti d’identità, cyberpedofilia, phishing, spam e virus inoculati furtivamente, netiquette non rispettate e flame improvvisi, i temi affrontati durante il viaggio che la Polizia Postale sta svolgendo in molte piazze italiane. Un truck con tanto di logo e “divisa” della nostra Polizia di Stato aperto alla cittadinanza, specie a quella più giovane, quella più in pericolo dalla rete. "Una vita da social", il progetto di sicurezza per l'uso della Rete rivolto agli utilizzatori dei social network e in particolare agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e ai loro insegnanti e ai loro familiari. L’iniziativa è stata organizzata dalla Polizia di Stato, con il supporto dei Ministeri degli Interni e dell’Istruzione, con la preziosa collaborazione di molte aziende del web. Da Roma e per le maggiori piazze delle città e molti paesi d’Italia, la Polizia c’informa su come utilizzare senza pericoli i servizi che il web offre. Presentata a Roma con un evento che ha ospitato centinaia di studenti e con la proiezione di filmati informativi, propedeutici e con accattivante e proficua comunicazione sui pericoli del web, "Una vita da social" questa mattina ha fatto tappa a Foggia. Il truck di ben 18 metri, in via del tutto straordinario, ha parcheggiato davanti il Pronao della Villa Comunale. Ad aspettare i numerosissimi studenti, ma anche cittadini vogliosi di saperne di più, c’erano loro, gli agenti della Polizia di Stato, quelli della sezione della cosiddetta Polizia Postale, ovvero della Polizia delle Comunicazioni. Dopo il gran parlare del Governo che vorrebbe tagliare i fondi a questa preziosa sezione, ecco che con gran fatica gli agenti mostrano il loro indispensabile servizio.


Molti sono i crimini commessi in rete. Come sono molte le vittime che inconsapevoli si fanno adescare. Una mano a tal problema è importante fornirla, specie se dall’altra parte di un pc, o di un tablet o telefonino, c’è un cittadino giovane e anziano, spesso ignaro del pericolo.
L’iniziativa principalmente è partita per l’ondata sproporzionata che i fatti di cronaca legati al cyber bullismo, alcuni finiti in suicidi di adolescenti, hanno sconvolto l’opinione pubblica, allarmando le famiglie. Con tal fine la Polizia di Stato, con la collaborazione del Ministero dell'Istruzione, sta cercando di portare all'attenzione di genitori e insegnanti come prevenire questi fenomeni. Difendersi dalla “cattiva rete” si può. Innanzitutto con una buona campagna di educazione alla legalità su Internet, accompagnata dall’uso di programmi e procedure che rispettino regole e leggi in materia. Sensibilizzazione all’uso di strumenti adeguati, di programmi non scaricati in rete  in modo fraudolento che spesso sono potenziali contenitori di virus. A educare chi ha fatto visita al truk della Polizia delle Comunicazioni c’erano specialisti del web, agenti che ogni giorno, oltre a raccogliere le denunce, monitorano la rete , spesso bonificandola. Con loro c’era il Questore di Foggia, dott. Piernicola Antonio Silvis, che ha afafremato «La Polizia di Stato  da oltre dieci anni è fortemente impegnata nei progetti educativi su questi temi. Con il progetto itinerante “Una vita da social” ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere con la formazione anche gli adulti, che svolgono un ruolo determinante nel garantire che l’esperienza di utilizzo del web da parte dei ragazzi sia una grande opportunità» .


Ad accogliere  e poi educare gli ospiti del truk c’era la dott.ssa Maria Letizia LASELVA, Dirigente del Compartimento Polizia Postale della Puglia di Bari, dichiarando che «Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per far si che i giovani imparino a navigare con prudenza in internet e per aiutare, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere  i figli dai pericoli del web».
L’affluenza in Piazza Cavour è stata notevole, come le informazioni fornite. Tra queste quella sui motivi principali che spingono i ragazzi all’uso dei social. 9 ragazzi su 10 hanno uno smartphone con accesso internet in mobilità. Tra questi oltre il 60% accede ai social mentre si trova a scuola e quasi la metà di loro anche in presenza di un docente. Rilevante è  l’85% degli studenti che appartengono a un gruppo su WhatsApp che per la maggior parte di loro costituisce uno strumento equivalente al tradizionale gruppo di studio. Ma il dato più preoccupante è, come detto inizialmente, il fenomeno del cyberbullismo, dove 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Come testimoniato da molti di loro, la metà ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Da porre in evidenza che oltre la metà degli intervistati trascorre sui social network più di un’ora al giorno, dove 1 ragazzo su 4 si dichiara sempre connesso, rispondendo prontamente ad ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc.
Ubicazione: Piazza Camillo Benso Cavour, 71121 Foggia FG, Italia

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