sabato 28 marzo 2015

Pasqua: occhio a prezzi e qualità sulla tavola della festa

Come scegliere l’uovo di Pasqua e la tradizionale colomba? Possiamo fidarci della  tipica carne in commercio? In vista della Pasqua dall’Unione Nazionale Consumatori arrivano alcuni consigli per acquisti sicuri e più consapevoli, sia sul versante della qualità dei prodotti sia su quello dei prezzi. Dice Agostino Macrì, esperto di sicurezza alimentare dell’associazione: “Uova di cioccolato, colombe pasquali e altre tipicità: saranno i protagonisti delle tavole di Pasqua, ma attenzione a prezzi e qualità”.

Capitolo uova. “Le uova di cioccolato -spiega Macrì- sono una ‘derivazione’ delle uova sode che venivano colorate in occasione della Pasqua; oggi sono la gioia di ogni bambino, anche se si fa sempre meno caso alla qualità del cioccolato, al suo peso e al costo unitario. Pur essendo tutta la cioccolata sicura dal punto di vista nutrizionale, la quantità di cacao è determinante per differenziare un cioccolato di pregio da uno di minore valore: un cioccolato fondente in cui il cacao è molto superiore al 50 per cento, ad esempio, dovrebbe costare di più di un cioccolato al latte, anche se non sempre è così.  Nella scelta dell’uovo – prosegue l’esperto – è sempre bene leggere attentamente le etichette, facendo attenzione alla data di scadenza del prodotto e alla qualità del cioccolato: solo il ‘cioccolato puro’ non contiene oli tropicali o altri grassi vegetali; in caso contrario, deve essere riportata la dicitura ‘contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao’, dicitura che deve essere ben visibile e chiaramente leggibile in modo da essere di facile e immediata consultazione per il consumatore. Non dimentichiamo, infine, che l’etichetta può fornire indicazioni utili anche sul prezzo adeguato del prodotto: considerato il contenuto in cacao della cioccolata (inferiore al 50%) e valutati i costi di produzione, di confezione e della sorpresa, un prezzo ragionevole dovrebbe aggirarsi tra i 35 e i 45 euro al Kg”.

Ci sono poi le colombe. Anche in questo caso, spiega Macrì, i costi possono variare in funzione non tanto della qualità e della sicurezza, quanto delle strategie di vendita: “E’ infatti possibile trovare una colomba della stessa marca con prezzi molto diversi tra i vari punti di vendita: in alcuni casi si tratta di vendite ‘civetta’ per indurre i consumatori a fare altri acquisti nello stesso esercizio commerciale – spiega l’esperto – Bisogna soltanto evitare di abboccare e di limitarsi ad acquistare soltanto i prodotti i cui costi sono effettivamente convenienti”.

“Per quanto riguarda la carne – afferma Macrì- ne esistono di diversi tipi e i costi di produzione sono molto diversi, tuttavia non sempre si riflettono sul prezzo al consumatore finale. Attualmente parte della carne ovina in commercio è di importazione e diviene sempre più difficile riuscire a distinguerla: non si può escludere che venga venduta carne importata (magari dall’Australia) come italiana, senza adeguate indicazioni in etichetta. Si tratta quindi di fare molta attenzione e confidare nella serietà dei rivenditori”.

www.helpconsumatori.it

0 commenti:

Posta un commento

Advert

Somblera Fitness

Seguici su FB

Advert

Somblera fitness

News Liquida

Powered by Blogger.

Culttime blog 2.0

Contatti Feed RSS Facebook Twitter pinterest Tumblr Facebook

Visite

free counters

Social

http://www.wikio.it
BlogItalia - La directory italiana dei blog
Personal-Journals blog