venerdì 11 luglio 2014

Aborti "facili" a Cerignola. indagati due medici

Costringevano, mediante minaccia implicita, giovani donne a versare somme di denaro per effettuare tempestive interruzioni di gravidanza, i due professionisti del  presidio ospedaliero “Giuseppe Tatarella” di Cerignola, tratti agli arresti domiciliari dai Carabinieri per il  reato continuato di concussione in concorso.
Una faccenda delicatissima che ha visto protagonisti Osvaldo Battarino dirigente medico responsabile del servizio d’interruzioni volontarie delle gravidanze e Giuseppe Belpiede, direttore dell’unità di anestesia e rianimazione della struttura ospedaliera cerignolana.
Come emerso dalle indagini degli inquirenti i due pretendevano il sistematico  versamento di 100 euro in contanti per effettuare aborti entro il termine legale dei primi novanta giorni di gravidanza, dalle donne che, legittimamente, si recavano presso l’ospedale per compiere l’interruzione volontaria, prestazione  il cui costo è a carico del servizio sanitario nazionale.
L’indagine è partita a fine 2013 in seguito alla denuncia di un uomo che aveva riferito ai Carabinieri che, nonostante la regolare presentazione dell’esenzione dal pagamento del ticket per la prestazione sanitaria, Battarino si rifiutava  di eseguire  l’intervento alla figlia entro il  termine stabilito dalla legge, se non avesse consegnato in contanti la somma richiesta, abitualmente ripartita con l’anestesista.
I Carabinieri, da testimonianze e intercettazioni, hanno quindi appurato che l’episodio non era affatto occasionale e che, anzi, era diventata una prassi consolidata ( e pure abbastanza risaputa).  I due, infatti,  sfruttando la condizione di essere gli unici medici dell’ospedale di Cerignola a non essere obiettori di coscienza, abitualmente ricattavano le pazienti forti anche della soggezione psicologica delle donne, che per paura   accettavano di essere private del diritto sancito dalla legge 194.
Particolarmente grave e spregiudicata, risulta dalle intercettazioni, la condotta di Battarino: il medico, infatti, operava anche a pagamento su richiesta  di altri colleghi, e nel caso di donne straniere, non disposte a pagare subito,   arrivava a minacciarle di far aspettare un mese e  terrorizzandole con l’idea che  se fossero andate in altri ospedali l’attesa sarebbe stata troppo  lunga e certo il rischio che la gravidanza avrebbe superato i novanta giorni. L’indagine ha fatto luce su venti casi riscontrati che vanno inseriti in un sistema di malaffare che, a quanto dichiarato dallo stesso Battarino, andava avanti da 25 anni, con una media di 500 interruzioni annuali.
[nb]
Ubicazione: 71042 Cerignola FG, Italia

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