Cenone, i vini giusti da stappare secondo i consigli del Sommelier
di Dalila Campanile
Leo Luca Cuttano, Sommelier |
Secondo gli ultimi dati forniti dal Codacons, gli italiani restano fedeli all’abbondanza tipica delle festività. Si tratta però di un’abbondanza che si manifesterà solo a tavola, unico lusso che gli abitanti del Bel Paese ai tempi della crisi si concedono. Infatti il 95% degli italiani trascorrerà le festività con parenti e amici a casa.
Si risparmia su vacanze, ristoranti e persino su regali e decorazioni ma non sul cibo: si stima che saranno circa 2,6 i miliardi spesi per l’acquisto degli alimenti con cui imbandire le tavole per Natale e Capodanno. Anche quest’anno la spesa maggiore riguarderà carni pregiate, pesce e bollicine: l’82% degli italiani accoglie il nuovo anno con un brindisi. E allora per non sbagliare e fare bella figura con gli ospiti, noi di Culttime.it abbiamo deciso di farci consigliare da Leonardo Luca Cuttano, 23 anni Sommelier e socio A.I.S. (Associazione italiana Sommelier) da tre anni. Leonardo ha già avuto modo di dimostrare sul campo le sue esperienze: nel 2011 ha lavorato al Queen's club di Londra in un'esposizione di prodotti della provincia di Foggia. Ha poi lavorato negli ultimi due anni al “Vinitaly” e in tutte le maggiori manifestazioni pugliesi di degustazione organizzate dall'A.I.S. tra cui le edizioni di “Calici di Stelle” a Trani e Copertino. E’ promotore del convegno sul Nero di Troia che si svolge ogni estate con correlata degustazione del prodotto, ottenuto da questo vitigno autoctono. Solo per noi i suoi preziosi suggerimenti per degustare i vini migliori anche a casa nostra.
D. Ogni Cenone che si rispetti si apre con uno sfizioso antipasto. Qual è il vino giusto con cui iniziare?
R. Il vino giusto con cui aprire la cena è spumantizzato, prodotto attraverso il metodo classico o champenoise, come la tradizione francese insegna e la scuola italiana ha appreso egregiamente: un vino bianco o rosè, secco, fresco, la cui complessità e intensità di profumi ricordi la fragranza del pane e che possa aprire le danze nella bocca del commensale nonchè un vino ideale su un antipasto di mare.
D. Quali i vini giusti da degustare per chi privilegia un cenone tradizionale?
R. Nel cenone tradizionale i vari formati di pasta lunga che raccolgono nel piatto i tanto graditi frutti di mare possono essere conditi da vini bianchi o rosati giovani, in quanto la semplicità del piatto non vuole vini strutturati e complessi, bensì vini che si fanno apprezzare soprattutto per la freschezza volta a pulire delicatamente il palato del commensale.
D. Anche quest’anno sulle tavole degli italiani non mancheranno pietanze a base di pesce e fritture. Con quale vino accompagnarle?
R. Nel caso di fritture di pesce, la grassezza del pasto deve essere contrapposta alle bollicine, all'alcolicità e all'acidità del vino al fine di raggiungere un'armonia nell'abbinamento. Il perlage può appartenere a un bianco o a un rosè, l’importante è che lo spumante sia secco, ossia che non contenga zuccheri e che presenti freschezza, quindi una buona acidità.
D. Dolci natalizi per chiudere in bellezza il Cenone. Cosa stappare in questo caso per i propri ospiti?
R. Le caratteristiche dei dolci natalizi sono messe in risalto dagli spumanti dolci abbinati per concordanza; per il cioccolato e annessi i vini passiti sono i più consigliati: personalmente prediligo i passiti siciliani, tra cui il passito di Noto. In zona è possibile procurarsi il moscato di Trani, passito che si fa apprezzare molto sui nostri dolci tradizionali.
D. Il brindisi è il momento più importante con cui accogliere il nuovo anno. A quali bollicine affidarsi per un momento così magico?
R. Le bollicine "giuste" non necessariamente devono essere trovate in un Dom Perignon o in altri champagne: il metodo classico per la spumantizzazione del vino ha portato a realizzare sublimi spumanti nel Nord come nel Sud Italia. Sarebbe una scelta di rilievo per le festività natalizie acquistare una bottiglia di Satèn dalla Franciacorta, oppure riuscire a prendere una bottiglia di spumante dalla cantina D'Araprì a San Severo, prodotto più che gradito persino dal Presidente Obama in una sua visita in Italia!
Si risparmia su vacanze, ristoranti e persino su regali e decorazioni ma non sul cibo: si stima che saranno circa 2,6 i miliardi spesi per l’acquisto degli alimenti con cui imbandire le tavole per Natale e Capodanno. Anche quest’anno la spesa maggiore riguarderà carni pregiate, pesce e bollicine: l’82% degli italiani accoglie il nuovo anno con un brindisi. E allora per non sbagliare e fare bella figura con gli ospiti, noi di Culttime.it abbiamo deciso di farci consigliare da Leonardo Luca Cuttano, 23 anni Sommelier e socio A.I.S. (Associazione italiana Sommelier) da tre anni. Leonardo ha già avuto modo di dimostrare sul campo le sue esperienze: nel 2011 ha lavorato al Queen's club di Londra in un'esposizione di prodotti della provincia di Foggia. Ha poi lavorato negli ultimi due anni al “Vinitaly” e in tutte le maggiori manifestazioni pugliesi di degustazione organizzate dall'A.I.S. tra cui le edizioni di “Calici di Stelle” a Trani e Copertino. E’ promotore del convegno sul Nero di Troia che si svolge ogni estate con correlata degustazione del prodotto, ottenuto da questo vitigno autoctono. Solo per noi i suoi preziosi suggerimenti per degustare i vini migliori anche a casa nostra.
D. Ogni Cenone che si rispetti si apre con uno sfizioso antipasto. Qual è il vino giusto con cui iniziare?
R. Il vino giusto con cui aprire la cena è spumantizzato, prodotto attraverso il metodo classico o champenoise, come la tradizione francese insegna e la scuola italiana ha appreso egregiamente: un vino bianco o rosè, secco, fresco, la cui complessità e intensità di profumi ricordi la fragranza del pane e che possa aprire le danze nella bocca del commensale nonchè un vino ideale su un antipasto di mare.
D. Quali i vini giusti da degustare per chi privilegia un cenone tradizionale?
R. Nel cenone tradizionale i vari formati di pasta lunga che raccolgono nel piatto i tanto graditi frutti di mare possono essere conditi da vini bianchi o rosati giovani, in quanto la semplicità del piatto non vuole vini strutturati e complessi, bensì vini che si fanno apprezzare soprattutto per la freschezza volta a pulire delicatamente il palato del commensale.
D. Anche quest’anno sulle tavole degli italiani non mancheranno pietanze a base di pesce e fritture. Con quale vino accompagnarle?
R. Nel caso di fritture di pesce, la grassezza del pasto deve essere contrapposta alle bollicine, all'alcolicità e all'acidità del vino al fine di raggiungere un'armonia nell'abbinamento. Il perlage può appartenere a un bianco o a un rosè, l’importante è che lo spumante sia secco, ossia che non contenga zuccheri e che presenti freschezza, quindi una buona acidità.
D. Dolci natalizi per chiudere in bellezza il Cenone. Cosa stappare in questo caso per i propri ospiti?
R. Le caratteristiche dei dolci natalizi sono messe in risalto dagli spumanti dolci abbinati per concordanza; per il cioccolato e annessi i vini passiti sono i più consigliati: personalmente prediligo i passiti siciliani, tra cui il passito di Noto. In zona è possibile procurarsi il moscato di Trani, passito che si fa apprezzare molto sui nostri dolci tradizionali.
D. Il brindisi è il momento più importante con cui accogliere il nuovo anno. A quali bollicine affidarsi per un momento così magico?
R. Le bollicine "giuste" non necessariamente devono essere trovate in un Dom Perignon o in altri champagne: il metodo classico per la spumantizzazione del vino ha portato a realizzare sublimi spumanti nel Nord come nel Sud Italia. Sarebbe una scelta di rilievo per le festività natalizie acquistare una bottiglia di Satèn dalla Franciacorta, oppure riuscire a prendere una bottiglia di spumante dalla cantina D'Araprì a San Severo, prodotto più che gradito persino dal Presidente Obama in una sua visita in Italia!
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