Mentre Monte cade a pezzi……

Monte Sant'Angelo a pezzi (foto newsgargano.com)

di Nico Baratta

Mentre Monte cade a pezzi.... altri compongo nuovi spazi e desideri che appartengono solo a chi e che da sempre non è l’essenziale per la collettività.
E’ vero, ho tratto spunto dalle parole del testo musicale “L’essenziale” di Marco Mengoni che sembrano calzare a pennello per molte città –in verità il 95% del Belpaese- che oggi soffrono di una politica personalistica, che bada più al consenso che al bisogno collettivo.
Monte Sant’Angelo, nostro malgrado, non è da meno. Un luogo dove l’Unesco ha sancito che la basilica dell’Arcangelo Michele e la sua Grotta sono patrimonio del mondo, dell’umanità, dimenticato da interventi urbanistici atti a migliorare Monte e il benessere dei suoi cittadini, oltre che del territorio. Dico questo poiché ho potuto constatare con i miei occhi la sofferenza di questa perla del Gargano. L’ho fatto passeggiando con altri due miei amici “montanari”, fotografando qua e la cosa non va. Monte Sant’Angelo, lo sappiamo tutti, vive di turismo, di promozione e vendita dei suoi prodotti; vive per le sue bellezze. Constatare che queste sono custodite in un luogo dove la noncuranza fa da padrona, in verità, mi piange il cuore. Manca la manutenzione stradale, quelle dei marciapiedi molti dei quali privi dei più elementari accessi per disabili, scarseggia l’illuminazione pubblica. Molti ingressi pubblici sono vere barriere architettoniche non solo per chi transita in carrozzella, bensì per i normodotati, per chi non ha problemi di deambulazione e potrebbe averne cadendo tra buche marciapiedi gradini e scale rotte. L’inverno sta alle porte e il pericolo neve, che vuol dire ghiaccio, incombe. Con esso tutti quei pericoli che un pedone, ma anche un automobilista o ciclista, incontrerà durante il quotidian vivere. Se a tutto questo ci mettiamo che Monte è colma di turisti spesso infastiditi della disarmante sporcizia stradale, dalla  dimenticata manutenzione del verde e delle arterie principali, dai pericoli nascosti che vie e vichi minano la loro incolumità, il risultato è facile da comprendere: non ritornano più (a voce di dei turisti con cui ho parlato).
Ora, non è che questi problemi sono solo il frutto  di questa amministrazione. So bene che tra spending review e patti di stabilità le risorse economiche sono scarse. Ma è anche vero che Monte gode di benefit culturali per incentivare il turismo, preservare la storia e la cultura, benefit spesso vincolati e poco usati.
Passeggiare per Monte, per me che son foggiano, dovrebbe essere una cosa piacevole; invece è come ripercorrere molte vie del capoluogo, imbruttite dalla non curanza dei nostri politici dormienti. E quando parlo di politici mi riferisco a tutto il bouquet (per niente profumato) che compone il consiglio comunale. Colpe alla maggioranza che non ha saputo del tutto cambiare l’immagine e la vivibilità di un paese. Colpe alla minoranza che non sa incidere e fare un’opposizione costruttiva. Se da un lato c’è chi da tempo è sotto i riflettori per poca trasparenza su bandi pubblici che hanno premiato legalmente persone vicine, dall’atro c’è chi perde tempo dietro comunicati a rivendicare prassi già diventate posti di lavoro. A me pare che a Piazza Municipio si sia cortocircuitato qualcosa, che vi sia un cane che si morde la coda. Un po’ (non del tutto) come avviene a Foggia, nella sua provincia e non solo.
Il mio dispiacere è per Monte Sant’Angelo, per i suoi cittadini, non per chi la governa e chi l’ha governata e spero sia il contrario per chi lo farà in seguito. Sono amareggiato da cittadino di una provincia ricchissima e mal gestita. Sono dispiaciuto per gli amici “montanari” che mi accolgono come un fratello, un compaesano di vecchia data. Sono incazzato per una politica, di entrambe le fazioni, poco determinate a rendere Monte unica, bella, ricca, sostenibile e sicura. Un perla incastonata in un Promontorio lontano da chi lo amministra. Ovviamente il mio stato d’animo non è personale verso l’attuale sindaco poiché chi l’ha preceduto ha fatto di peggio anche compiendo quel salto della quaglia pur di rimanere inchiodato a una poltrona: se solo fosse servito a migliorare la sua città…
Politicamente e giornalisticamente sarò sempre attento e attivo su questi problemi, pur essendo foggiano. Lo faccio perché amo questo territorio e voglio che i nostri figli lo godano e non lo ristrutturino per le generazioni future. Politicamente, certo, perché è con essa che la Res Publica viene gestita. Politicamente lavorando laddove il cittadino vorrà che dia il mio contributo, e certamente non in ambiti estremi o di urlatori di piazza. Giornalisticamente lo farò ovunque, da freelance e libero pensatore.

Ad Maiora!