venerdì 26 luglio 2013

Mai letta ma arrivata: la storia di una lettera

L'indimenticabile Franco Mancini
Era indirizzata a Chiara Carpano Mancini e l’aveva scritta il Sindaco Riccardi. Il cartaceo non è mai arrivato, ma a tre mesi dalla spedizione la destinataria ha potuto leggere in questi giorni i pensieri che le erano stati rivolti dal primo cittadino sipontino.

Sono trascorsi quasi tre mesi dal 27 aprile scorso, quando il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, aveva inviato una missiva cartacea alla quale non c’era mai stata risposta. Una lettera che aveva scritto mentre era fuori Manfredonia per lavoro, durante qualche pausa o qualche spostamento nella selva di impegni istituzionali che ne dettavano le giornate.

Non si trattava di una comunicazione ufficiale, nel senso più stretto del termine, e per questa ragione il primo cittadino sipontino non aveva voluto forzare la mano chiedendo, magari, quel riscontro mai pervenuto. Aveva preferito rispettare il silenzio di chi avrebbe potuto leggere le sue parole e, forse, non l’aveva fatto.

Dopo quasi novanta giorni, grazie ad un’amicizia in comune, si è potuto invece appurare che la destinataria in realtà non ha mai ricevuto la missiva. Non ci è dato conoscerne il motivo del mancato arrivo della lettera, ciò che invece sappiamo è che l’altro ieri Chiara Carpano Mancini ha letto i pensieri che le aveva rivolto Angelo Riccardi quando aveva appreso della sua nomina come portavoce degli eventi del Foggia Calcio.

Sì, è lei. La nostra concittadina Chiara Carpano, moglie dell’indimenticabile Franco Mancini, la persona a cui il Sindaco confessava che “Non ho bene in mente cosa scrivere. Ce l’ho nel cuore quello che voglio comunicarti. Vorrei provare a far parlare le mie emozioni. Un compito difficile, ma ci tengo a farlo ed approfitto di una pausa di lavoro per aprirmi a te”.

“E’ da molto tempo che desidero aggiungere una voce in più, tra le tante, per ricordare Franco e per far sapere a chi non l’ha conosciuto la maniera in cui ha vissuto, pensato ed agito. C’è ancora un modo di stare al mondo – aveva scritto Riccardi - che riesce a fare a meno delle sopraffazioni, degli imbrogli e delle scorrettezze. C’è chi ci aiuta ad essere migliori e ciò avviene con il suo esempio di vita vissuta nel bene, nella giustizia, nel confronto, nel rispetto del prossimo”.

“Franco sono certo fosse la vostra allegria, la vostra forza, il vostro coraggio, una roccia alla quale aggrapparsi nei momenti difficili, un amico con il quale condividere le gioie dei piaceri quotidiani. n Uomo che brillava di luce propria interiore, un Uomo – diceva ancora il Sindaco nella sua lettera a Chiara - che continua a brillare nell’affetto e con l’affetto di tutte le persone a cui ha saputo donare il proprio cuore immenso. Mi sentivo però vicino a lui per l’esempio che ha sempre saputo dare, senza ergersi sulla cattedra, in un mondo come quello del calcio che va sempre più in direzione diametralmente opposta a quella percorsa da Franco”.

Riccardi non ebbe modo di fare una vera e propria conoscenza diretta con Franco Mancini, ma aggiunge che “Tutti mi hanno sempre riferito di quell’Uomo così taciturno che aiutava i giovani atleti di cui era composta la rosa del Manfredonia (dove era anche secondo di Bucaro, oltre che allenatore dei portieri) a crescere ed a misurarsi con le proprie forze, con lealtà e dedizione, nell’agone sportivo e a formarsi caratterialmente e moralmente nella vita di tutti i giorni fuori dal rettangolo di gioco.

Mi hanno colpito profondamente la naturale inclinazione allo spirito di sacrificio e l’umiltà. Ci voleva davvero poco per capire che alle parole preferiva i fatti: bastava guardarlo negli occhi per capirlo. Non mentivano mai”.

La risposta di Chiara Carpano Mancini non si è fatto di certo attendere. Lei si è detta lusingata che il Sindaco avesse voluto scriverle e, per certi versi, sorpresa dall’accortezza adoperata nello scegliere di non tornare alla carica, magari ripetendo l’invio della lettera stessa, dopo aver constatato a malincuore di non aver ricevuto alcun riscontro.

“Dire che mi sono commossa e che non me l’aspettavo – ha fatto sapere Chiara stessa - è sicuramente riduttivo in confronto a quelli che sono stati i miei sentimenti nel leggere le bellissime parole del Sindaco. Parole che mi hanno toccato profondamente. La descrizione che ha fatto di Franco uomo e atleta, del legame di anime che resterà per sempre è perfetta!”.

Una storia che possiamo definire a lieto fine. Non capita spesso, infatti, che si invii una lettera, che questa non arrivi a destinazione, ma che la destinataria riesca ugualmente a sapere che qualcuno le aveva scritto e legge le parole che le erano state rivolte. Manca però il finale del contatto umano, ma probabilmente sarà così ancora per poco.

Chiara Carpano Mancini ci anticipa con la sincerità che da sempre la contraddistingue che “Spero di riuscire a contattare il Sindaco Riccardi al più presto, per ringraziarlo con un abbraccio in cui saranno racchiuse tutte le sensazioni che ho provato!”.

E se il racconto di questa piccola vicenda ha suscitato anche in voi emozioni, se è servito per ricordare quello che Franco Mancini ci insegna, se ha fatto scoprire anche ad una sola persona la figura di un uomo e di un atleta straordinario e quella di una donna unica… allora non chiediamo di meglio!

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