Un cofanetto di Mina con i due album dedicati a Lucio Battisti
Viene pubblicato il 4 dicembre dalla Emi un cofanetto contenente i due album che Mina ha dedicato a Lucio Battisti, il suo cantautore preferito, nel corso della sua carriera. Questa uscita discografica rappresenta l’occasione di potere ripercorrere questa storica e fruttuosa collaborazione nata nel ’70.
Nei primi mesi del ’70, il cantautore, probabilmente rimasto affascinato dalla versione di Mina dal vivo di “Io vivrò senza te”, decide, insieme al fido Mogol, di proporre un brano che si avvale di un arrangiamento splendido di Gianfranco Reverberi, cioè “Insieme”. Mina se ne innamora e decide di lanciarlo come il suo nuovo singolo estivo, che riesce a spopolare nella hit parade conquistando le posizioni più alte alternandosi, guarda caso, con il 45 giri di Lucio “Fiori rosa fiori di pesco”.
‘Mina è una cantante straordinaria. Riesce ad interpretare le mie canzoni nel modo migliore, dando loro qualcosa di più. Mina, per un autore, è la cantante ideale.’ Questo è il commento entusiasta di Battisti. E’ l’inizio di un incontro artistico indimenticabile tra una grande interprete e la canzone d’autore, che produrrà nell’arco di un anno e mezzo altri piccoli gioielli come la splendida “Io e te da soli”, lanciata in autunno, e nell’estate del ’71 ecco un altro exploit con “Amor mio”. Non rinnova, purtroppo, questi fasti, pur essendo di ottima fattura, “La mente torna”, che viene superata nelle vendite dal lato B “Uomo”.
In una intervista dell’epoca, Mina lascia intendere che rimanderà all'autunno l'incisione di nuove canzoni che Battisti sta scrivendo per lei e afferma fiduciosa: ‘Spero anzi che siano parecchie, magari sufficienti a riempire un intero long - playing. Mi piacerebbe moltissimo che anche i miei recital teatrali, che riprenderò a ottobre, fossero impostati in gran parte sulla produzione di Battisti, che considero decisamente un piccolo genio’.
E che Mina avvertisse quanto per lei fosse congeniale la scrittura di Battisti, lo confermano il fatto che nel corso degli anni ha attinto spesso e volentieri dal suo repertorio e gli attestati di stima nei suoi confronti: ‘Battisti è il massimo. Battisti ormai non è più un cantautore, pensa che quando mi hanno fatto questa domanda non pensavo a lui, ti giuro! Perché ormai è uno al di là del bene e del male, no? Beh, Battisti è il massimo per qualsiasi cosa faccia, e le becca tutte.’
Nel 1975 esce la prima raccolta monografica “Mina canta Lucio”. Stampato inizialmente in coppia con “La Mina”, è stato venduto singolarmente nelle successive ristampe. L'album, premiato dalle vendite discografiche, è interamente arrangiato dal premio Oscar Gabriel Yared, contiene alcune pagine musicali splendide come “29 settembre”, “Il nostro caro angelo”, “Fiori rosa fiori di pesco”.
Tre anni dopo, arriva “Mina live 78”, che documenta e sancisce l'addio alle scene. Nella scaletta del concerto non poteva mancare un medley dedicato al suo amato cantautore: "Emozioni", una struggente “Ancora tu”, “Sì, viaggiare”, e "I giardini di marzo”, ancora più bella della versione in studio, grazie anche allo splendido arrangiamento di Pino Presti.
Nel disco del 1984 “Catene” è presente "Acqua azzurra, acqua chiara", in “Finalmente ho conosciuto il conte Dracula” include nel 1985 "Eppur mi son scordato di te". Nel primo volume di “Rane supreme” del 1987, dedicato solitamente alle cover, è il turno di "Nessun dolore". In “Uiallalla” del 1989 è la volta di "Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi". Il brano ospite in “Lochness” nel 1993, che porta naturalmente la firma di Battisti, è "Con il nastro rosa", mentre in “Canarino mannaro” ‘azzarda’, alla fine della canzone "Oro" di Mango, l’accenno di "La canzone del sole". Siamo nel 1994.
E nello stesso anno, giocando sulla suggestione risorgimentale, e sui cognomi della cantante "Mazzini" e dell'autore "Battisti", presenta il secondo album dedicato al grande cantautore. Per la prima volta in tutta la sua carriera discografica Mina appare con il cognome in copertina.
Questa seconda monografia “Mazzini canta Battisti”, pubblicata a vent'anni di distanza dal primo volume, contrariamente a “Minacantalucio”, realizzata come progetto ex novo, assembla i pezzi incisi negli anni passati con due inediti incisi per l'occasione: "Perché no" e "Il leone e la gallina”. Una antologia, comunque, interessante.
www.chez-mimi.it
Nei primi mesi del ’70, il cantautore, probabilmente rimasto affascinato dalla versione di Mina dal vivo di “Io vivrò senza te”, decide, insieme al fido Mogol, di proporre un brano che si avvale di un arrangiamento splendido di Gianfranco Reverberi, cioè “Insieme”. Mina se ne innamora e decide di lanciarlo come il suo nuovo singolo estivo, che riesce a spopolare nella hit parade conquistando le posizioni più alte alternandosi, guarda caso, con il 45 giri di Lucio “Fiori rosa fiori di pesco”.
‘Mina è una cantante straordinaria. Riesce ad interpretare le mie canzoni nel modo migliore, dando loro qualcosa di più. Mina, per un autore, è la cantante ideale.’ Questo è il commento entusiasta di Battisti. E’ l’inizio di un incontro artistico indimenticabile tra una grande interprete e la canzone d’autore, che produrrà nell’arco di un anno e mezzo altri piccoli gioielli come la splendida “Io e te da soli”, lanciata in autunno, e nell’estate del ’71 ecco un altro exploit con “Amor mio”. Non rinnova, purtroppo, questi fasti, pur essendo di ottima fattura, “La mente torna”, che viene superata nelle vendite dal lato B “Uomo”.
In una intervista dell’epoca, Mina lascia intendere che rimanderà all'autunno l'incisione di nuove canzoni che Battisti sta scrivendo per lei e afferma fiduciosa: ‘Spero anzi che siano parecchie, magari sufficienti a riempire un intero long - playing. Mi piacerebbe moltissimo che anche i miei recital teatrali, che riprenderò a ottobre, fossero impostati in gran parte sulla produzione di Battisti, che considero decisamente un piccolo genio’.
E che Mina avvertisse quanto per lei fosse congeniale la scrittura di Battisti, lo confermano il fatto che nel corso degli anni ha attinto spesso e volentieri dal suo repertorio e gli attestati di stima nei suoi confronti: ‘Battisti è il massimo. Battisti ormai non è più un cantautore, pensa che quando mi hanno fatto questa domanda non pensavo a lui, ti giuro! Perché ormai è uno al di là del bene e del male, no? Beh, Battisti è il massimo per qualsiasi cosa faccia, e le becca tutte.’
Nel 1975 esce la prima raccolta monografica “Mina canta Lucio”. Stampato inizialmente in coppia con “La Mina”, è stato venduto singolarmente nelle successive ristampe. L'album, premiato dalle vendite discografiche, è interamente arrangiato dal premio Oscar Gabriel Yared, contiene alcune pagine musicali splendide come “29 settembre”, “Il nostro caro angelo”, “Fiori rosa fiori di pesco”.
Tre anni dopo, arriva “Mina live 78”, che documenta e sancisce l'addio alle scene. Nella scaletta del concerto non poteva mancare un medley dedicato al suo amato cantautore: "Emozioni", una struggente “Ancora tu”, “Sì, viaggiare”, e "I giardini di marzo”, ancora più bella della versione in studio, grazie anche allo splendido arrangiamento di Pino Presti.
Nel disco del 1984 “Catene” è presente "Acqua azzurra, acqua chiara", in “Finalmente ho conosciuto il conte Dracula” include nel 1985 "Eppur mi son scordato di te". Nel primo volume di “Rane supreme” del 1987, dedicato solitamente alle cover, è il turno di "Nessun dolore". In “Uiallalla” del 1989 è la volta di "Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi". Il brano ospite in “Lochness” nel 1993, che porta naturalmente la firma di Battisti, è "Con il nastro rosa", mentre in “Canarino mannaro” ‘azzarda’, alla fine della canzone "Oro" di Mango, l’accenno di "La canzone del sole". Siamo nel 1994.
E nello stesso anno, giocando sulla suggestione risorgimentale, e sui cognomi della cantante "Mazzini" e dell'autore "Battisti", presenta il secondo album dedicato al grande cantautore. Per la prima volta in tutta la sua carriera discografica Mina appare con il cognome in copertina.
Questa seconda monografia “Mazzini canta Battisti”, pubblicata a vent'anni di distanza dal primo volume, contrariamente a “Minacantalucio”, realizzata come progetto ex novo, assembla i pezzi incisi negli anni passati con due inediti incisi per l'occasione: "Perché no" e "Il leone e la gallina”. Una antologia, comunque, interessante.
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