Salviamo almeno il Giudice di Pace.

Con la soppressione del Tribunale di Lucera, e la sede staccata di Rodi, il Gargano subisce l’ennesima mazzata sul fronte dei diritti più sensibili del cittadino: la Giustizia. La tanto conclamata “certezza del diritto” andrà a farsi benedire con una moltiplicazione di costi e disagi che indurrà molti garganici a rinunciare, sostanzialmente, alla più elementare e fondamentale tutela delle proprie ragioni: ricorrere al Giudice. Questo comporterà, di conseguenza, una contrazione e, in molti casi, una rarefazione del sistema giustizia.

La stessa Commissione Giustizia della Camera così  si esprime:” La necessità di mantenimento di tale tribunale è segnalato da più parti per la presenza di criminalità  organizzata, e avendo competenza su tutto il territorio del Gargano evita costi eccessivi per i cittadini se fossero costretti ad avere come punto di riferimento giudiziario solo Foggia”. Se la soppressione dello storico Tribunale di Lucera può essere ingoiato perché distante 5 minuti di macchina, o treno, da quello di Foggia, la conseguente soppressione della sede staccata di Rodi emargina il vasto territorio del Gargano che, di fatto, si troverebbe ad essere il più penalizzato nonostante i recenti fatti di cronaca nera imporrebbero la presenza dello Stato al fianco dei cittadini. Una interrogazione in tal senso è stata presentata dall’On. Antonio Di Pietro in data 25 luglio 2012.

Se la sorte del tribunale di Lucera è nelle mani del Consiglio dei Ministri, quella della sede del Giudice di Pace di Rodi è nelle mani dei sindaci del Distretto giudiziario. Infatti, sede, personale e costi, di tale importante ufficio, rientra nella piena disponibilità, e volontà, dei sindaci. Il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace può essere una prima risposta alla spoliazione del diritto alla domanda di Giustiza in un territorio che diventa ogni giorno di più l’isola che non c’è.

di Michele Angelicchio