A FOGGIA LA SCUOLA DE SANCTIS CHIUDE MENTRE IL COMUNE FRAMMENTA LE AULE E GLI ALUNNI DISERTANO LA PARISI
Dopo le ultime notizie riguardanti l’inagibilità della Scuola Media Statale Francesco De Sanctis a Foggia, chiusa da un'Ordinanza Sindacale pervenuta presso gli uffici della dirigenza scolastica in data 28 ottobre 2011, ci si chiede dove e come svolgeranno le lezioni gli alunni. La settimana che sta per iniziare sarà decisiva per stabilire se il plesso scolastico potrà essere riaperto a breve o no.
Difatti, da alcune indiscrezioni trapelate nei corridoi dell'assessorato competente, si è appreso che il Comune di Foggia farà visita all'edificio con i tecnici competenti stabilendo, in questa parte della perizia, se il plesso è sicuro. Il controllo sottoporrà l’edificio a verifiche della vulnerabilità sismica di 2° livello, nel rispetto delle Norme Tecniche per le Costruzioni raccolte nel Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008“, che potrebbe avere risvolti ben più seri di quelli finora conosciuti.
Nel frattempo le circa 500 famiglie dei rispettivi alunni non ci stanno ad ascoltare le indicazioni del Comune per il proseguo delle lezioni. Difatti l'Assessore Morlino ha stabilito che le lezioni dovranno proseguire nelle ore pomeridiane presso la scuola Parisi, dalle ore 15 alle 19, senza poter, momentaneamente, svolgere tutte quelle attività a corredo degli studi, ovvero le ore di formazione dei progetti PON. Ma la protesta messa in campo dai genitori degli alunni della scuola De Sanctis va oltre la frequenza pomeridiana, definita dai genitori «scomoda e ingiustificata, sia per orari non compatibili con le quotidiane attività lavorative degli stessi, sia per una serie di attività che molti alunni svolgono, come doposcuola, attività sportive a supporto della salute».
Insomma, il pomeriggio “non sa da fare”.
A sostegno del categorico NO al turno pomeridiano, visto anche come una soluzione che potrebbe protrarsi fino alla fine dell'anno scolastico (questa è la paura dei genitori chiamati in causa), c'è la decisione delle circa 500 famiglie di far disertare ai loro figli le aule della Parisi.
Ieri mattina, comunque, una rappresentanza delle famiglie si è recata all'assessorato in Via Gramsci che è stata ricevuta dall'Assessore Morlino e dal Dirigente Biagini. Dopo una dibattuta discussione, da quanto mi è stato detto dagli stessi genitori/rappresentanti, l'Assessore pare abbia preso l'impegno di cercare altre soluzioni che permettessero lo svolgimento delle lezioni nelle ore antipomeridiane. Una fra tutte è la dislocazione delle scolaresche in varie scuole statali che hanno aule libere. La scelta, a quanto pare è stata accolta con riserva, dato che dovevano sentire tutte le famiglie chiamate in causa, dai rappresentanti dei genitori che però hanno chiesto che il Comune in tempi molto brevi si pronunci sullo stato d'essere del plesso De Sanctis.
Nel pomeriggio di ieri, 28 ottobre, alle ore 17, davanti alla scuola De Sanctis si è tenuto un incontro tra i dirigenti, i docenti e i genitori della scuola resa inagibile. L'incontro ha portato risultati positivi poiché il Dirigente Prof. Raffaele Ventura, Preside della Scuola Media F. De Sanctis, ha assicurato che, nel caso il Comune metta a disposizione aule presso altre scuole, la scelta della suddivisione delle classi seguirà criteri tali da favorire le docenze e soprattutto esigenze particolari e motivate per alunni con problematiche di salute. «Un ulteriore sforzo che la dirigenza scolastica mette in campo per favorire la frequenza piena degli alunni giacché i genitori sono contrari a frequenze con scolaresche frammentate e pomeridiane» la dichiarazione del Dirigente Ventura.
L'ultima parola ora spetta al Comune di Foggia che, mi auguro, ottemperi nel più breve tempo possibile ai controlli, che metta in sicurezza la scuola De Sanctis, che provveda alla riapertura del plesso scolastico e che, in caso di frequenze frammentate in più plessi del centro urbano, venga incontro alle famiglie dei 500 alunni "sfrattati" dai loro banchi con l'utilizzo di navette bus, già chieste dai rappresentanti dei genitori e non accolta in prima richiesta dall'assessorato.
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