lunedì 23 novembre 2015

Centro “S. Elisabetta d’Ungheria” e il “trentennale” 1986-2016 per la “cultura dell’incontro” con i poveri

A Foggia un anno di iniziative del Centro di prima accoglienza “S. Elisabetta d’Ungheria” nella parrocchia di “Gesù e Maria”. Con tre obiettivi concreti da raggiungere fino a novembre 2016

Si è aperto sabato 21 novembre, nella chiesa di “Gesù e Maria” gremita,  il trentennale del Centro “S. Elisabetta d’Ungheria” che nel 1986 iniziò a Foggia a dare ospitalità e ristoro ai più poveri con una mensa e un dormitorio, senza alcun aiuto pubblico ma solo con il lavoro dei volontari cattolici e laici, in una dimensione di concreta multiculturalità, senza distinzioni religiose, etniche, sociali. 
L’ufficialità liturgica ha segnato l’avvio con la messa presieduta dal direttore della Caritas diocesana, d. Francesco Catalano, con il parroco p. Gianni Gelato. Singolare e non casuale la coincidenza del “trentennale”, che si concluderà a novembre del prossimo anno, con il Giubileo della misericordia indetto da papa Francesco. Nel volto del povero i cristiani riconoscono il volto di Cristo, e seguono l’invito di papa Francesco a non aspettare ma ad andare incontro, per costruire una “cultura dell’incontro” che diventi accoglienza, comunione, condivisione, umana e civile convivenza, e non solo carità da elemosina.
Subito dopo si è tenuto nella Sala teatro S. Francesco il concerto, molto apprezzato dal pubblico, dell’Orchestra Nova, scuola d’orchestra giovanile, una delle cinque orchestre italiane (tre professionali e due didattiche, come appunto Orchestra Nova) che eseguono musica da colonne sonore cinematografiche, televisive, web e finanche dei videogiochi. 
A seguire, la comunione fraterna, in stile francescano, nel cortile della parrocchia dove i volontari hanno servito piatti caldi di pasta e fagioli, vino e acqua, agli intervenuti, che hanno avuto modo di familiarizzare con gli ospiti del Centro “S. Elisabetta”, mentre nella Sala “S. Francesco” si è potuto seguire in diretta televisiva l’incontro di calcio Catania-Foggia. 
Roberto Ginese, responsabile del Centro, coordina il gruppo organizzatore che ha previsto un intero anno di iniziative per raggiungere, sempre con la filosofia del “poco di molti” tre obiettivi concreti, possibili, verificabili: 1) il rinnovo della cucina e della dispensa del Centro; 2) l’adozione di una famiglia di migranti, in risposta all’invito di papa Francesco; 3) il sostegno concreto ad una famiglia italiana in difficoltà. 
Così i poveri, nelle diverse povertà, potranno fare esperienza della “carezza di Dio” in un mondo, il nostro, dove c’è abbondanza di odio e povertà d’amore: una realtà che occorre capovolgere facendo esperienza diretta del volto di Cristo che cambia la solitudine e la morte in fraternità e vita.

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