lunedì 27 luglio 2015

Capitanata Grand Tour, un tavoliere di artisti a km zero

di Nico Baratta

Capitanata Grand Tour” è la rassegna artistica che racchiude 25 anni di arte in un rotocalco. La mostra, curata da Antonio Scotellaro con la partecipazione fattiva dell’editore Andrea Pacilli, fruibile gratuitamente nella location del Palazzetto dell’Arte di Foggia e precisamente nella sala intitolata ad un grande artista locale, Andrea Pazienza, è un ensemble di conterranei che localizzano l'espressione artistica nella globalizzazione odierna. L’idea di fondo è quel racconto dove i 30 artisti, rigorosamente del Tavoliere, espongono a km zero. Oggi si parla tanto di filiera alimentare a km zero, specie in questo periodo dove  all’Expo di Milano il food è centrale laddove l’arte è espressa in più forme in diversi settori. Ed ecco che l’arte diventa cibo dell'anima grazie alla maestria di artisti che lasciano quella traccia incisa da diversi anni. La stesa che ha contribuito e continua a farlo per la crescita artistica e culturale della provincia di Foggia. 

Capitanata Grand Tour” è una mostra fuori dal comune. Ma lo è anche, e volutamente, fuori dai tempi espositivi poiché nella location scelta non è usuale esporre durante l'estate. Quest’anno si è voluto scommettere…

«L'iniziativa è nata quando furono trasferiti all’Expo di Milano i Grifoni di Ascoli Satriano –ha precisato l’organizzatore Antonio Scotellaro-. In quell’occasione mi son reso conto che durante l’estate la provincia di Foggia rimaneva orfana di una grande opera. C’era bisogno di qualcosa che solleticasse la curiosità dei foggiani e dei turisti che visitano la nostra provincia, specie quelli del Gargano. In Capitanata di arte da visitare ce n’è tanta, ma è in gran parte dimenticata. E allora, perché non incuriosire con qualcosa di diverso? –a concluso Antonio Scotellaro». 


Un’idea ardua quella di Scotellaro che mette in risalto la mancanza di innovazione artistica che s’evidenzia nella nostra provincia. Di mostre ultimamente a Foggia ve ne sono state proposte alcune e la maggior parte organizzate da un gallerista privato che ha impreziosito la città con firme di maestri eccellenti. Certo, avremmo potuto visitare i musei, le abbazie, le necropoli, insomma tutto quello che la Capitanata ha nei suoi confini. Ma al netto dei fatti son sempre opere e località spesso abbandonate e maltenute, che le istituzioni dapprima promuovono e poi dimenticano (si veda la Tomba della Medusa, Grotta Paglicci, Herdonia, etc…)

La mostra “Capitanata Grand Tour” è una sfida, una provocazione. A dircelo è il front page della locandina che promuove la rassegna. Non a caso la nave che spunta dalla Fontana del Sele è significativa e, per certi versi, quel “Filo di Arianna” tra quello che c’era e quello che ci sarà. Difatti il gruppo di artisti scelti per la mostra sono espressione di anni diversi dell’arte locale e potrebbe diventare quel gruppo da consegnare agli anni futuri per l'identità locale. Insomma, una fontana storica per Foggia che è stata per decine di anni simbolo di benessere, perché negli anni ’30 portò per la prima volta in Puglia e regioni limitrofe l’acqua pubblica e corrente e con essa l’innovazione. Con questa similitudine l'arte può essere la risposta per il futuro della Capitanata, sempre che chi ha il potere di finanziarla ci creda. Come del resto ha fatto Pacilli che sarà artefice di un book artistico che farà il giro d’Italia e con la firma Feltrinelli. L’editore sommariamente ha detto, in conferenza stampa, …dopo la mia iniziativa il passo è demandato alle istituzioni che devono investire, mettere soldi per l'arte... Contestualmente ci vuole una comunicazione forte, diretta, dagli schemi innovativi e che amalgami il frutto degli artisti locali presenti in questa mostra. La capacità sta nel mettere in dialogo gli artistici foggiani affermati fuori le mura locali con quelli che vivono a Foggia, in modo appetibile con immagini innovative e che contrasti con ciò che sempre viene proposto in continuità con la storia.  Afferma Pacilli che …Foggia e la sua provincia ha la necessità di far conoscere il Genius loci altrove,  e il mezzo è l'arte, lo strumento è la comunicazione e un marketing studiato appositamente...


La mostra è stata inaugurata il 16 luglio. Oltre ad alcuni artisti che espongono i propri lavori, c’erano la Dirigente del Museo Civico di Foggia, Gloria Fazia, e il giornalista e scrittore foggiano Tony Di Corcia. Come detto, c’erano alcuni artisti poiché il fine è quello di mettere insieme la loro arte come strumento comunicativo e non le persone. Una forma di dialogo dove è fondamentale ottenere quel feed-back tra i protagonisti, che altro non sono artisti e fruitori. Un esempio, che non è presente fisicamente, ma c’era è quella dell’arte di Romano Baratta, lighting designer e contemporary artist, cui verranno dedicate due giornate intere per la sua arte fatta con le luci. A ribadirlo più volte è stato lo stesso organizzatore, Scotellaro, che ha promesso di far conoscere ai foggiani quanto di più creativo si può fare con la luce. Le date previste per le performance di luce sono l’1 e l’11 agosto, con installazioni estemporanee all’ingresso della mostra. 

Ribadisco, la nostra terra, la nostra Capitanata potrebbe vivere di turismo, di arte, di cultura: ma qualcuno nei palazzi o lo sottovaluta, o è disinteressato, poiché sa bene di cosa parlo. 

La mostra è in essere e sarà presente fino all’11 agosto. Visitatela!

Ad Maiora!

Ubicazione: Piazza Camillo Benso Cavour, 71121 Foggia FG, Italia

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